Il primo workshop è stato condotto da Stefania Travagnin, docente di Buddismo cinese presso la Scuola di Studi Orientali e Africani (SOAS, University of London), e Peter Herschock, direttore dell' Asian Studies Development Program e coordinatore della Humane AI Initiative presso l'East-West Center di Honolulu, Hawaii. Mettendo in luce i dibattiti esistenti nel campo dell'intelligenza artificiale, la discussione si è incentrata sulla storia complessa e spesso conflittuale delle relazioni tra uomo e macchina, collocando le controversie attuali in un contesto più ampio. I partecipanti hanno notato un’ironia del momento attuale: che la progressiva umanizzazione delle macchine sta avvenendo insieme a una crescente disumanizzazione della cultura, della politica e della società in molte parti del mondo. Una questione chiave è come comprendere – e regolare – i confini tra esseri umani e macchine in mezzo a modelli di interazione emergenti e senza precedenti. Diverse concezioni teoriche e pratiche della coscienza e della relazionalità, attingendo in particolare alle intuizioni del Buddismo, hanno caratterizzato la discussione.
Questo workshop è stato co-sponsorizzato dall’Ufficio di Rappresentanza dell’Università di Georgetown a Roma e dalla Scuola di Studi Orientali e Africani (SOAS, Università di Londra).
Foto per gentile concessione dell'utente Flickr ONU Ginevra